PARABOLOIDE DI CASALE MONFERRATO

 

PROGETTO DEFINITIVO

RIGENERAZIONE URBANA: RESTAURO E RIUSO DEL PARABOLOIDE                                

CASALE MONFERRATO

ALESSANDRIA

Italia
2014
SCALA: EDIFICIO e intorno
COMMITTENTE:

Associazione culturale Il cemento nell’identità del Monferrato casalese

TEAM:

PROGETTO ARCHITETTONICO E COORDINAMENTO: Manuel Ramello, Alessandro DepaolI; CONSULENZE SPECIALISTICHE: dAMIANA sARAH rUSSO, gUIDO PAVIA

PROGETTO STRUTTURE: FEDERICO ACCORNERO; CONSULENZA SPECIALISTICA: STEFANO INVERNIZZI

PROGETTO SPAZIO PUBBLICO: MIA BUZZI, FRANCESCA DORIA

PROGETTO IMPIANTI: FAVERO ENGINEERING

PROGETTO ANTINCENDIO: PIETRO DONALISIO

Il Paraboloide di Casale Monferrato è una delle tracce, fra le più peculiari e riconoscibili, della storia produttiva del Monferrato casalese. Un territorio che è stato modellato dalle attività estrattive e produttive legate all’industria cementiera, la cui identità è l’oggetto dell’attività dell’Associazione Il Cemento nell’Identità del Monferrato Casalese – attiva dal 2006.

Fra le tracce fisiche conservate del passato cementiero casalese, il Paraboloide ha senza dubbio un ruolo di spicco. Costruito negli anni ’20 del Novecento, è l’unico edificio conservato dell’ex Stabilimento Robatti, poi Italcementi. Il valore di tale edificio risiede non solo nel suo legame con la storia produttiva casalese ma anche nella peculiare struttura costruttiva, come sottolinea anche la dichiarazione d’interesse culturale (DDR n. 163 14 giugno 2011). La sua caratteristica forma “a parabola”, espressione delle sperimentazioni novecentesche sul calcestruzzo armato, poi ampiamente utilizzata da figure come Pier Luigi Nervi, ha nel Paraboloide di Casale il primo esempio italiano dell’epoca.

Accanto ai valori storici e architettonici che risiedono nell’edificio vi è un altro aspetto da considerare. Il Paraboloide sorge infatti in un’area residenziale di Casale incasellata fra la ferrovia e il parco della Cittadella. Questa zona, nel XX secolo ancora ai margini dell’abitato, appare oggi frammentata e poco connessa al centro cittadino.

Per questo, nell’ambito dei contributi previsti dal DPCM 21 gennaio 2021, è stato elaborato non un progetto di mero riuso ma di “rigenerazione urbana” del Paraboloide che garantisca, tramite il restauro e riuso vero e proprio del manufatto, la conservazione delle tracce del patrimonio cementiero e, attraverso il ridisegno dello spazio pubblico, l’innesco di un processo di ricucitura del tessuto urbano.

Il progetto “Rigenerazione urbana. Restauro e riuso del Paraboloide” è stato quindi elaborato nell’ottica di rigenerare, ricucire, rinnovare l’edificio e il suo intorno, in connessione con il territorio e con il tessuto urbano consolidato. La strategia progettuale è stata orientata all’innesco di un processo aperto e flessibile, in funzione di possibili/probabili trasformazioni future nell’intorno prossimo secondo una modalità di approccio al futuro basata sul principio del “possibile adiacente”, che porta ad ancorare prospettive, sfide e inneschi trasformativi dentro il presente, che viene mantenuto aperto e capace di esplorare, sperimentando, ciò che è possibile.

Entrando nel merito del progetto, il Paraboloide verrà restaurato secondo le “Linee Guida per il Progetto di Recupero e il Miglioramento Sismico del Paraboloide di Casale” redatte dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica del Politecnico di Torino a partire dal 2018. I fenomeni di degrado con conseguente inefficienza strutturale di alcune parti dell’edificio verranno contrastati attraverso interventi di consolidamento diffusi, con l’utilizzo in particolare della tecnica del Beton Plaqué. Le catene esistenti, dovute a rimaneggiamenti della seconda metà del Novecento, verranno sostituite con catene in acciaio a livello della pavimentazione esistente. La torre esterna, alta 16 metri e fortemente caratterizzante il prospetto Nord-Est, verrà messa in sicurezza e collegata strutturalmente al corpo principale dell’edificio. Quest’ultimo, a seguito dell’intervento di restauro, verrà utilizzato come piazza coperta e dotato di uno spazio polifunzionale e di un nuovo vano scala che colleghi il piano di ingresso con i nuovi ambienti polifunzionali progettati e con il rinnovato percorso della passerella sommitale. L’area all’intorno verrà riqualificata utilizzando il verde come “materiale architettonico”, offrendo spazi per le attività sportive all’aperto e per la socialità, in continuità con il sistema del verde della Cittadella e con l’interno dell’edificio. Sul fronte Sud-Ovest l’edificio verrà “isolato” dalle incombenti residenze circostanti grazie a un terrapieno, una sorta di anfiteatro verde a disposizione della cittadinanza.

lo stato di fatto

Foto © Fabio Oggero

il progetto architettonico